Quella voglia irrefrenabile di fare tutto da solo

Ascese in solitaria di Hans Kammerlander

Per alcuni questa è la disciplina maestra dell’alpinismo; per altri pazzia allo stato puro. Di sicuro è un gioco di nervi. Le scalate in solitaria, denominate anche “Free Solo”, sono quei tour in cui si è da soli con il proprio destino, con le proprie forze e paure, senza poter contare su aiuti tecnici o sistemi di sicurezza, come nelle cordate.

Le scalate in solitaria sono quasi sempre legate ad una grande sfida personale e di certo il pericolo di vita è onnipresente, perché un errore, anche se piccolo, non può essere riparato e si tramuta spesso in una caduta mortale.

Hans Kammerlander ha sulle sue spalle circa 60 scalate in solitaria su altrettanti grandi pareti delle Alpi. Il fatto stesso di essere sopravvissuto ad un numero così alto di rischi non è da imputare unicamente alle sue grandi capacità, ma anche ad una certa dose di fortuna. Molti anni più tardi Kammerlander ha ammesso e si è reso conto che “spesso, in quegli anni turbolenti, in cui non conoscevamo confini, ci siamo spinti fino ai nostri limiti e forse, a volte, anche oltre”.


Nella sua lista di scalate in solitaria possiamo annoverare alcune imprese:

Cima Piccola, parete sud, Dolomiti, Egger-Sauscheck
Cima Piccola, Dolomiti, Gelbe Kante
Cima Grande, parete nord, Dolomiti, Comici, Mauro-Minuzzi, Superdirettissima
Sass de Putia, parete nord, Dolomiti, Messner
Cima Scotoni, Dolomiti, Lacedelli, Dibona
Piz Ciavazes, parete sud, Dolomiti, Via Italia, Micheluzzi, Schubert, Buhl
Höllensteintal, Geierwand, Dolomiten